Quando i disturbi olfattivi legati al COVID-19 migliorano spontaneamente, può non essere necessario un trattamento specifico. Tuttavia, quando la menomazione persiste oltre le 2 settimane, può essere ragionevole prendere in considerazione un trattamento. L’efficacia dei trattamenti disponibili per i pazienti con disturbi olfattivi correlati a COVID-19 è sconosciuta, anche se i trattamenti mirati ai disturbi olfattivi post-infettivi possono essere potenzialmente utili per COVID-19.

L’addestramento olfattivo comporta l’annusamento ripetuto e deliberato di un insieme di odori (che corrispondono agli odori primari) per 20 secondi ciascuno almeno due volte al giorno per almeno 3 mesi (o più a lungo se possibile). Gli studi hanno dimostrato un miglioramento dell’olfatto nei pazienti con disturbi olfattivi post-infettivi dopo l’addestramento olfattivo. L’addestramento olfattivo può essere preso in considerazione per i pazienti con disturbi olfattivi persistenti legati al contagio da COVID-19 perché questa terapia ha un basso costo ed effetti avversi trascurabili.

I corticosteroidi orali e intranasali sono stati utilizzati per escludere una componente infiammatoria nei pazienti con disturbi olfattivi post-infettivi. Tuttavia, i corticosteroidi non sono attualmente raccomandati per i soggetti con disturbi olfattivi post-infettivi perché mancano le prove di un beneficio e vi è un potenziale rischio di danno. A causa delle preoccupazioni di sicurezza, la somministrazione di corticosteroidi sistemici per la gestione di routine della COVID-19 acuta non è raccomandata. In assenza di una malattia infiammatoria dimostrabile osservata con l’endoscopia o la diagnostica per immagini, è improbabile che l’inizio del trattamento con corticosteroidi possa apportare benefici ai disturbi olfattivi post-COVID-19, come avviene per altre cause di disturbi olfattivi post-infettivi. Tuttavia, per i pazienti che utilizzavano steroidi intranasali prima di sviluppare COVID-19 (ad esempio, per la rinite allergica), tale farmaco dovrebbe essere continuato.

Altri farmaci che hanno dimostrato di essere promettenti in caso di disturbi olfattivi post-infettiva includono il citrato di sodio intranasale, che si pensa moduli le cascate di trasduzione dei recettori olfattivi, la vitamina A intranasale, che può agire per promuovere la neurogenesi olfattiva, e gli omega-3 sistemici, che possono agire attraverso mezzi neuroregenerativi o antinfiammatori. Questi ultimi 2 farmaci possono servire come terapie adiuvanti nella formazione olfattiva. Tuttavia, ad oggi, non vi sono prove che queste terapie siano efficaci nei pazienti con disturbi olfattivi legati al COVID-19.

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