Quando le capacità olfattive sono parzialmente diminuite, si ritiene che il paziente sia iposmico e, quando le capacità olfattive sono ridotte a zero, il paziente è considerato anosmico. Questi disturbi quantitativi sono solitamente presenti per tutti gli odori, anche se vi sono alcune anosmie selettive che sono, di solito, secondarie alla mancanza di un tipo di recettore per un particolare odore di origine genetica.

I disturbi qualitativi sono rappresentati dalla parosmia e dalla fantosmia. La parosmia è una percezione alterata di uno stimolo olfattivo presente, mentre la fantosmia è la percezione di uno stimolo olfattivo in assenza di stimoli chimici nell’ambiente. Le parosmie sono tipicamente rappresentate da un odore (caffè) percepito in modo diverso (benzina). Queste parosmie possono avere una valenza edonica positiva o, in genere, negativa. Quando queste parosmie hanno una valenza negativa, in genere comportano significative conseguenze psicologiche.

Il termine cacosmia, che è la percezione di un odore sgradevole a livello del naso, deve, quindi, essere considerato come una parosmia a valenza negativa. Il termine “euosmia” viene utilizzato per caratterizzare una parosmia a valenza positiva. In generale, la prevalenza di parosmia e fantosmia è maggiore nei pazienti iposmici che nei pazienti anosmici. Le parosmie sono comuni nei disturbi olfattivi post-virali.